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«Un baleno e compresi tutta la premura del dottore, il suo sgomento.
«Cercavo il bandolo di un segreto, ne scoprivo due, anzi tre... almeno mi parve.
Il dottore teneva una mano di lei nelle proprie: ella accasciata, col viso basso, chino sulla spalla sinistra, tutto inzuppato di lagrime, — una addolorata.... vergine prima del... dopo del... ecc., come dice il catechismo. Non pensava a ritirar le sue mani.
«Il signor De Emma non la sgridava più; sembrava commosso, dovette farle coraggio.
«Eh? che ne dite?»
Io non avevo nulla da dire.
« — E ritenete queste tre circostanze, riprese lo speziale; ritenete che allora il signor De Boni dimorava ancora a Zugliano col padre, e che la signorina era stata quattro mesi qui, e, come seppi dopo, non era ritornata in città che da un paio di giorni, e finalmente che la loro relazione cominciò dopo quella sera. E pensare che poi gli han dato il bastone bello e fiorito. Bel san Giuseppe davvero! senza neanche la formalità dello Spirito Santo, ah! ah!»
Come rideva lo speziale; come si mostrava maligno!
— Però ho poi mangiato quella tal foglia! ma tardi, tardi assai.... Ma vi annoio?» Accennai di no nel modo meno aperto che io potessi.
— Ma sentite, ora viene il meglio della storiella. Il signor De Boni.... to’ eccolo».
L’uscio della farmacia sbattè con rumore. Il sindaco entrò nel salottino e, nel vedermi, non potè dissimulare il suo malcontento.
Ma io non tardai a levargli la soggezione.
Mi alzai e presi congedo dal Bazzetta.