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li zingari | 41 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Puskin - Racconti poetici, 1856.djvu{{padleft:82|3|0]]
Il vecchio refocilla al sole di primavera il suo sangue gelato dall’età; la giovinetta canta una canzone d’amore allato ad una culla. Alecco ascolta, e freme.
Zemfira.
Vecchio marito,
Sposo aborrito,
Scannami pure
Colla tua scure;
Io ti disprezzo,
Mi fai ribrezzo;
Un altro adoro,
Per lui mi moro.
Alecco. Chetati. Codesta aria mi secca. Non mi piacciono quelle parole feroci.
Zemfira. Non ti piacciono? Che mi importa? Io canto per me e non per te.
Vecchio marito,
Sposo aborrito,
Da te trafitta,
Io starò zitta;
Il nome tuo
Bestemmierò;
Il nome suo
Non ti dirò.
Per lui sol canto;
È l’idol mio;
Ei m’ama tanto!
Ma più l’amo io.
Alecco. Cessa, Zemfira, cessa....
Zemfira. Che l’hai capita la mia canzone?
Alecco. Zemfira!...