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54 la fontana di bakcisarai

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III.

la tomba di maria potozca.

Ti sfiorasti, o giovine rosa, nella terra della primavera eterna, in mezzo ai giardini deliziosi! Nè potevi più vivere, dacchè le ore del passato, nell’involarsi quali auree farfalle, t’avean lasciato nel seno il verme della rimembranza.

Verso settentrione scintillano le costellazioni della Polonia.... Perchè tanti astri splendono in quella parte dell’etra? Forse il tuo sguardo fiammante pria di estinguersi nel sepolcro lasciò in cielo quegli eterni segni sfavillanti?

O Pollacca! Io pure morrò quì, in solitario lutto. Possa la mano dell’amicizia spargere sulle mie ossa un pugno di terra.

Spesso i viandanti confavellan fra loro presso alla tua tomba; il suono del patrio idioma mi desterà dal sonno della morte, e forse un poeta pensando a te e vedendo il mio sasso vicino, scioglierà un inno anche alla mia memoria.



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