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V.


Se qualcuno mi dicesse: — I Gesuiti ed il loro partito minacciano la nostra rigenerazione, ne saranno la rovina ec. ec., — gli risponderei: — Voi date loro troppa importanza. Per quanto i Gesuiti per le loro relazioni ed il loro ordinamento siano in certe regioni ed in certe classi potenti, non hanno radici nelle moltitudini che li rigettano. Oggi chi non ha per sè le moltitudini non è, e non può far nulla di veramente importante. Ciò non toglie però che non bisogni vegliare sulle operazioni della loro setta, perchè possono sempre, se non rovinare l’Italia, cagionarvi disturbi, sedurre le persone semplici, comprometterle, e se non altro, distrarre molte forze vive dall’azione comune. —

L’istessa cosa, parola per parola, si deve dire pel contingente italiano della rivoluzione cosmopolita, che è incredibile come somigli in ogni suo fare ai Gesuiti! Mentre sto scrivendo, giungono da ogni parte d’Italia giornali e telegrammi colle notizie dell’elezioni.

Si vede se i repubblicani abbiano radici nelle moltitudini fra noi! Ed ecco già una somiglianza co’ Gesuiti: quella che per noi importa più di tutto. Ma non è la sola.

Ambedue le sètte essendo di pochi, e volendo parere di molti, s’aiutano coll’audacia e l’arroganza de’ loro giornali, e con tutte le esagerazioni che fanno chiasso. Ambedue sentendosi mancare l’opinion pubblica, s’attaccano ai potenti, agli influenti, ne sfruttano le debolezze, i vizi, ne servono gli odii o gli amori, e così a qualche effetto pure talvolta riescono. Ambedue portano i loro, con ogni

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