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raggirando la confidente lealtà di quel nobil carattere, furono cagione che per qualche tempo rimanesse incerto se egli fosse o no complice delle loro intenzioni. Essa colpì gli speculatori politici d’antica e di nuova data; essa rimane nell’istoria del nostro riscatto come un grande avvertimento dato alle nazioni, ed a coloro che fanno professione di guidarle, rinnovarle, o commuoverle. Avvertimento e segno insieme di nuovi tempi; come della follia di trattare la nuova società, colle arti che si usavano colla società trapassata.
I governi come i partiti si persuadano che oggi il mondo va dietro a chi gli presenta utilità di scopo, chiarezza di concetti, e sicurezza di mezzi. Oggi il mondo considera un governo come una casa di commercio, ed affida i suoi capitali a chi mostra criterio negli affari, e puntualità alle scadenze: oggi si vuol vedere i conti chiari, e tenuti bene; si vuol essere condotti da uomini e non da bambini; da persone responsabili, e non da chi non ha che perdere; da alti intelletti, e non da balordi.
Noi moderni siamo meno tolleranti de’ Romani antichi, e neppure il padron del mondo potrebbe oggi crear consolo il suo cavallo: figuriamoci ora se il piano combinato a Napoli con tanta fatica dalla rivoluzione cosmopolita aveva probabilità di successo! se gli uomini portati in alto da lei potevano essere accettati dal Pubblico!
Ma v’è qualche cos’altro da imparare in tutto ciò: ognuno avrà ora potuto accorgersi ove stia realmente in oggi il vero centro di gravità d’un governo; e se il far piegare egualmente ogni fronte sotto il giogo della legge non debba considerarsi come la miglior salvaguardia dentro e fuori, invece di sbigottirsene come d’un pericolo.