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di chi riprende altrui d’alcun vizio, del quale sia macchiato esso come il ripreso.
Ol diaol al völ cassà i córegn de per töt — Il diavolo vuol cacciare le corna dappertutto — I Toscani: Dio non fa mai chiesa che il diavolo non vi fabbrichi la sua cappella, e s’intende dire che il diavolo cerca sempre di far nascere qualche male, quando vede farsi alcun bene.
MESTIERI, PROFESSIONI DIVERSE.
A fa di mestér che nó s’ è üs, al vé long la barba e stréć ol müs — A far de’ mestieri a cui non si è uso, vien lunga la barba e stretto il muso —
Chi fa ü mestér che no ’l sa fa, nó ’l se troa negót in ma — Chi fa un mestiere che non sa fare, non si trova nulla in mano — perciò
Lassa fa ’l mestér a chi tóca — Lascia fare il mestiere cui tocca;
Ognù ’l sò mestér — Ognuno faccia il suo mestiere — e spesso diciamo anche:
Ofelé, fa ’l tó mesté — Offellaro, fa il tuo mestiere.
As’ fa ’l mestér per guadegnà — Si fa il mestiere per guadagnare.
Ch’à mestér tróa pa da per töt (Ang.) — Chi ha mestiere trova pane dappertutto.
Chi öl proà la fam e la bolèta, i sa mète a laurà a la caalèta — Chi vuol provare la fame e la miseria, si metta a lavorare al cavalletto — Anche i Francesi, quando vogliono indicare che uno è poverissimo, sogliono dire: Il est gueux comme un peintre.
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