< Pagina:Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

75

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu{{padleft:75|3|0]]

Or’avìa quadratura;

  Or’avìa l’aria scura,
Or’è chiara, e lucente;
  Or veggio molta gente,
Or non veggio persone;
  Or veggio padiglione,
Or veggio casa, e torre:
  L’un giace, e l’altro corre,
L’un fugge, e l’altro caccia,
  Chi sta, e chi procaccia:
L’un gode, e l’altro ’mpazza,
  Chi piange, e chi sollazza.
Così da ogne canto
  Vedea sollazzo, e pianto.
Pero s’i’ dubitai,
  E mi maravigliai,
Ben lo de’ uom savere,
  Que’, che stanno a vedere.
Ma trovai quel suggello,
  Che da ogne rubello
Mi fida, e m’assicura.
  Così sanza paura
Mi trassi più avanti;
  E trovai quattro fanti,
Ch’andavan trabattendo:
  Ed i’, ch’ogn’ora attendo
A saper veritate
  De le cose passate;
Pregai per cortesia,
  Che sostasser la via,
Per dirne ’l convenente
  Del luogo, e de la gente,
E l’un, ch’era più saggio,

  E d’ogne cosa maggio,

K 2

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.