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  Sovente muta stato.
E così stando un poco,
  I’ mi mutai di loco,
Credendomi campare:
  Ma non potetti andare,
Ch’io v’era sì ’nvescato,
  Che già da nullo lato
Potea mover lo passo.
  Così fui giunto lasso;
E messo, ’n mala parte.
  Ma Ovidio per arte
Mi diede maestria;
  Sì, ch’io trovai la via,
Ond’i’ mi trafugai.
  Così l’alpe passai,
E venni alla pianura.
  Ma troppo gran paura,
Et affanno, e dolore
  Di persona, e di core
M’avvenne ’n quel viaggio,
  Ond’io pensato m’aggio
Anzi, ch’i’ passi avanti,
  A Dio, et a li Santi
Tornar divotamente:
  E molto umilemente
Confessar li peccati
  A’ preti, et a li frati.
E questo mio lïbretto
  Con ogne altro mio detto
Ched io trovaio avesse,
  S’alcun vizio tenesse,
Commetto ogne stagione
  A loro correzzïone,
Per far l’opera piana

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