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50 ricordi di londra.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ricordi di Londra.djvu{{padleft:54|3|0]]liana, che si poteva seppellire sotto un cappello cilindrico; e di Byrne, il gigante irlandese che passeggiando per le strade accendeva la pipa alla gente del primo piano.

Ma l’impressione che mi rimarrà più di tutte, è quella che mi fece la Camera dei Comuni. C’entrai senza saperlo, — era vuota; — guardai e riguardai e non mi passò nemmeno per la mente che fosse la Camera. Una sala, all’apparenza, piccina, decorata con una magnificenza piena di grazia aristocratica, che arieggia un coro di cattedrale da canonici eleganti, e che si presterebbe a meraviglia per un congresso di contessine coi capelli biondi e le vesti bianche. Quando seppi ch’era la Camera dei Comuni, — quella Camera dove suona la semplice e tranquilla eloquenza dei primi oratori del mondo, che echeggia poi, spizzicata in sentenze presuntuose e in citazioni pedantesche nei parlamenti latini, — feci un atto rispettoso, domandai il permesso di toccare lo scettro (the Mace) colla punta delle dita, colla speranza che mi trasfondesse la non latina virtù delle discussioni pacate.

Dalle visite faticose ai Musei e ai Palazzi, m’andavo a riposare nei parchi, — in quelle grandi oasi del popoloso deserto di Londra, dove l’anima si rallegra al vedere che il mondo non è tutto case e strade ferrate; dove centinaia di bellissime donne su bellissimi cavalli trascorrendo per viali di cui non si vede la fine, e migliaia di bimbi sparpagliati alla corsa per prati immensi e intorno a grandi laghi solcati da barchette innumerevoli, vi fanno pensare con piacere che la vita non è tutta traffico e fatica; dove il verde rigoglioso, l’ilarità dei voti e la melodia della musica italiana, vi ravvivano con un sentimento di tenero desiderio l’immagine della patria cara che rivedrete fra poco. O Hyde Park, Regents’s Park, parco del Vittoria, parco di San Giacomo, parco di Greenwich, parco di Southwark, parco di Battersea, parco d’Olanda, — benefici consolatori delle mie malinconie, — io vi ringrazio e vi saluto! E ripenso con

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