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II.


Il Principe di Danimarca; gli invitati pagano al caffè-danzante. — Pensione di marinai. — Dormitorio di operai. — La taverna dei ladri. — Un pick-pocket espansivo. — Locande ignobili. — Un prestigiatore che cangia l’argento in rame. — Quadri notturni. — Tre poverette. — Una prigione ben abitata. — Colpo d’occhio sul Tamigi. — Haymarket a mezza luce. — Londra miserabile ed i suoi visitatori. — Rimedii contro il pauperismo.


Il giorno appresso, all’ora fissata, noi eravamo alla stazione di polizia di Leman Street, dove l’ispettore Price ci aspettava. Egli aveva con sè due agenti vestiti alla borghese, ed un terzo coll’assisa ufficiale: cappello di tela cerata, abito nero a bottoni d’argento, calzoni neri, e sotto la manica dell’abito la bacchetta sacramentale, lo staff, che caratterizza il policemen. Ognuno di questi signori era inoltre munito di una di quelle lanterne cieche che si nascondono sotto i vestiti: arnese prezioso, senza del quale il constabile non cammina mai la notte a Londra.

Avendoci un amico accompagnato, noi eravamo otto persone contando il signor Price ed i suoi tre agenti. Eranvi dunque due occhi che vegliavano sopra ognuno di noi: potevamo essere tranquilli. Sfilammo silenziosamente due a due lungo il marciapiede. Ben presto, lasciando la via Leman, che è larga e ben

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