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Alla Sereniss. Infante di Spagna

D. ISABELLA D’AUSTRIA.

SONETTO XCIII.

I
N voi spiegò sue meraviglie altere

Serenissima Donna amico il Cielo.
  Perch’altri sotto un bel terreno velo
  Ammirasse di lui l’opra, e ’l potere;
Ond’è, che maestà, beltà, sapere
  Splendono in voi con sì mirabil zelo,
  Che sfavillar ne fan l’Alme di gielo,
  Ed infiamman d’amor l’eterne Sfere.
Vi miran lieti da’ beati scanni
  Gli Avi famosi, e rinovarsi in terra
  Per voi Carli, e Filippi anco vedranno.
Trarrà felice il Belga in pace gli anni,
  Ch’Isabella, ed Alberto ogn’aspra guerra
  Col regio aspetto lor fugar potranno.


AL SERENISS. ARCIDUCA ALBERTO.

SONETTO XCIV.

D
Opo l’haver di gloriose stille

Sparsa pugnando altier l’augusta fronte
  Il magnanimo Alberto, e ’l piano, e ’l monte
  Scorso vincendo mille squadre, e mille,
Dopo l’haver tante Cittadi, e Ville
  Rese al giogo di Dio facili, e pronte
  (Disse il Ciel) non s’indugi; homai sormonte
  Ne’ sommi pregi il mio novello Achille.


Già

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