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Il tuo diletto Sposo
  Anch’ei perduto hà (lasso)
  Di sua vita mortal l’hore tranquille.
  Al ciglio lagrimoso
  Sembra un’immobil sasso,
  Che duo Fonti di lagrime distille;
  Nè però le faville,
  Che ’n se racchiude il petto
  Scemar ponno l’ardore;
  Che quando altri nel core
  Porta di casto foco honesto affetto
  Vive l’incendio, e dura
  Quand’ancor chi l’accese è terra oscura.
Sovente lagrimando
  La sua sventura ei dice,
  Cara del viver mio fida compagna
  Lasso me; lasso quando
  Sarò teco felice,
  E di lagrime pure il volto bagna.
  Così s’afflige, e lagna;
  E viè più cresce il duolo,
  Perche ’n angosce tante
  Non hà ’l misero amante
  Per temprar tanti affanni un piacer solo;
  Ed estrema è la doglia,
  Che di speme, e conforto empia ne spoglia.
E chi può nel confine
  Frenar de la ragione
  Alma beata, che dal Ciel m’ascolti
  Un dolor senza fine?
  Ne l’angusta prigione
  Del cor son troppi danni insieme accolti.


    A la-

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