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Ah che pur hoggi anco arderei; ma fiera
  Memoria (lassa) de’ sofferti affanni
  Chiude quest’alma al vostro ardor gentile.

CANZ. V.

Q
Uesto fermo pensiero,

Che partir non si sà da la mia mente,
  Per cui altro io non chero,
  Che vagheggiar presente
  Un solo à gli occhi miei gradito oggetto
  D’amor è certo un non inteso affetto.
Il divenir vermiglia,
  E lieta in un dal suo venir sorpresa,
  E l’abbassar le ciglia,
  Qualhor più l’alma è intesa
  A specchiarsi nel bello, ond’ella è vaga
  Mi fà di novo amor (lassa) presaga.
Questo tremar parlando,
  E cangiarsi la lingua in freddo smalto
  Tronche voci formando,
  Il non soffrir l’assalto
  Di lusinghiero, e desiato sguardo
  Presagio è ben, che ’n nova fiamma io ardo.
Propor di dir gran cose,
  Poi non saper da qual principio farse,
  Sfavillar per l’ascose
  Fiamme, quindi gelarse
  Al divin foco d’un celeste raggio
  Quest’è certo d’amor novo servaggio.
Questo grato gioìre
  A lui vicina, e questo venir meno
  Per soverchio languire


    Lunge

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