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  E forse fia, che ’l mio negletto stile
  Di te parlando un giorno altrui console;
E s’avverrà, che com’io bramo, e spero
  De la mia ’ndegnità disciolti i nodi
  La magnanima impresa ardita io tenti;
Forse ancor di Vincenzo il nome altero
  Fregiato porterò d’eterne lodi
  A le più strane, e più remote genti.

MADR. LXVIII.

H
O ben incauto anch’io

Tolto al mio Sole il foco
  Ond’arde, e non hà loco il desir mio;
  Ma di contraria qualitate è questo.
  Quel diè vita ad un’huom fatto di terra,
  Quest’huom di carne ancide;
  E pur sempre molesto
  Vien, ch’ad arder sotterra
  Benche ’n polve converso ancor lo sfide?


MAD. LXIX.

S
Enz’entrar in battaglia sarai vinto

Infelice mio core,
  E qual servo n’andrai di lacci avvinto
  Se non fuggi. che tardi?
  Fuggi le fiamme, e i dardi.
  Ne la guerra d’Amore
  Non è biasmo il fuggir, ma lode, e gloria
  E chi non sà fuggir non hà vittoria.

MAD. LXX.

I
O son condotto à morte

Da bella Donna, e rìa;
  E pur tanto cortese è ’l mio desire,


    K               Ch’egli

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