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Al molto Illustre Sign.

CARLO CREMONA

Lodando il suo pensiero di far disotterrare statue antiche.

SONETTO CXXXVII.

T
Rar da le occulte vie de l’ima terra

Pario tesoro, à cui forza nemica
  D’oblìo già tolse la memoria antica
  E un’opra eccelsa, ond’habbia il Tempo guerra.
Ma chi sì coraggioso hor si disserra
  Contra l’empio furor? chi tanto amica
  Hà la virtù? sol Carlo ogni fatica
  Vince di lui, che ’l tutto ingiusto atterra.
Vittoria illustre, che d’eterni fregi
  Ti cinge. ardito à l’alta impresa intendi;
  E non temer de gli anni il fiero assalto.
Di magnanimo cor pensieri egregi.
  Vanno i bei marmi in alto, e viè più in alto
  Poggia il tuo nome; ond’à le stelle ascendi.

MADR. LXXXIX.

S
Parso Madonna havèa

Sopra ’l leggiadro viso il bel crin d’oro,
  Ch’invido ben parèa
  Coprir l’insidioso
  Di lui più ricco, e più nobil tesoro.
  Quando ’l volto amoroso
  Parèa dicesse, invan levarmi speri
  Miei ricchi pregi alteri,
  Invan tua forza al raggio mio contende.
  Trà nubi il Sole ancor fiammeggia, e splende.


    MAD.

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