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MADR. XCV.

N
On potendo soffrire

Il cor’ oppresso tanto
  Gli sdegni vostri, e l’ire,
  Le fiamme ardenti, e l’angoscioso pianto
  S’è posto in fuga, e m’hà lasciato solo
  A le querele, al foco, al pianto, al duolo.

SCHERZO VIII.

C
On quai giri lascivetti

Hoggi alletti
  Zefiretto la mia Clori?
  Del suo bel ti vai pascendo
  (Ahi) fingendo
  Rasciugarle i bei sudori.
Tù scherzando hor fuggi, hor riedi,
  Hor ti fiedi
  Lievemente in quel bel petto;
  Hor increspi i capei biondi,
  Hor t’ascondi
  Entro ’l labbro amorosetto.
Con quant’arte l’aure molci,
  Come dolci
  Movi, e freschi i tuoi sospiri;
  Come in tanto lusingando
  Vai predando
  Quell’odor, che grato spiri.
Non però le rose, e i gigli,
  Onde pigli
  Le tue grazie perdon mai
  Il tesor, che stassi accolto
  In quel volto,
  Ch’è del Sol più chiaro assai.


    L     2          O trè

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