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  Megli’era nel piagarmi
  De l’empie tue quadrella esser più parco.
  Hor che farai senz’armi?
  Ed ei di Silvia de le selve honore,
  E del mio Regno eterna meraviglia
  Strali mi saran gli occhi arco le ciglia.

MAD. CVI.

S
I come segue al lampo il tuono, e poi

Segue al tuono la pioggia:
  Così qualhora in disdegnosa foggia
  Move in me gli occhi suoi
  Madonna; un vivo lampo
  M’appar; ond’io m’avampo:
  A cui de’ miei sospiri il tuon repente
  Segue, e del pianto mio pioggia dolente.

MADR. CVII.

G
Ià per tua colpa Amore

Fui Damma, che nel fianco porta il dardo
  Del crudo cacciatore;
  Poi Cigno, che cantando giunge à morte;
  Indi fior, che languendo al Sol si muore;
  Poscia di pianto un Rìo;
  Hor per mia trista sorte
  Salamandra son’io,
  Che mi consumo, ed ardo
  Nel vivo foco d’un sereno sguardo.


    All’-

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