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Quì sopra questa foglia
  Scrivo di Tirsi il nome;
  Ma di Venere prima
  Il possente carattere io vi segno.
  Del suo bel corpo amato
  Le amate spoglie poi,
  Che per mesta memoria m’avanzaro
  De la sua fuga, io pongo
  Confuse quì con la segnata fronda;
  E perche meglio à voti miei risponda
  Il magico sussurro
  Questi capegli, ch’io
  Lievemente tagliai
  Da la sua bionda innannellata chioma
  Mentr’egli nel mio sen dolce dormìa
  Sacro devota à questa
  Soglia vedova, e mesta;
  Perch’ella a me ’l richiami,
  Ed amato pur m’ami.
  Torni il mio Tirsi al primo nostro amore.
Hor sopra ’l foco leggiermente io spargo
  Questo vino spumante.
  Strida come l’acceso
  Carbon, quell’empio, e rìo,
  Che di nostra sventura hor tanto gode.
  Questo liquor da le premute olive
  Tratto, nel seno io verso.
  Del foco già vicino
  A rimaner estinto;
  Ed ecco ei torna più che mai cocente;
  Così ritorni ardente
  Del mio bel Sol la fiamma


    Q     2          In cui

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