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  In cui già visse dolcemente ardendo.
  Torni il mio Tirsi al primo nostro amore.
Premi quell’herbe tal che fuor ne venga
  Il velenoso humore, à cui di Ponto
  Cede ogn’altro velen. così da Tirsi
  Esca la crudeltà velen del core,
  Che ’n lui si trova, e me dolente attosca.
  Torni il mio Tirsi al primo nostro amore.
Questo incantato ferro intorno io volgo
  Perche ’l mio Tirsì à me pur volga il piede
  Ardendo in me sicome avampo in lui.
  Torni il mio Tirsi al primo nostro amore.
Discinta, e scalza intorno al sacro Altare
  Tre volte io giro, e tre la chioma scuoto,
  Tre volte io bacio questa ignuda terra;
  E prego il Ciel s’invida Ninfa, ò Dèa
  Mi spoglia del mio ben, ch’ella in se stessa
  Provi del mio gran duol l’estremo oltraggio.
  Torni il mio Tirsi al primo nostro amore.
Prendi quelle, che al vento
  Lucertole seccai,
  E quelle in polve già serpi converse;
  E con quel cener freddo
  Confondi tutto, e mesci;
  Poi con ambe le man prendile; e come
  Gettaron l’ossa de la madre Antica
  Deucalione, e Pirra
  Gettale Clori tù nel vicin fiume;
  E dì con alta voce.
  Così ne porti l’onda
  De la compagna mia gli egri martìri.
  Torni il mio Tirsi al primo nostro amore.


    Un

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