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E voglio odiar odiato.
Piangerò per chi ride
Lasso del pianto mio?
Morirò per chi vive
De l’acerba mia morte?
Nò nò sciocco sarei.
Poiche Nisa crudel mai non cangiasti
Pensiero, io cangio vita.
Di me stesso pietade, e del mio Gregge
Amor di me, di lui
Sol m’infiammino il petto.
Nisa io ti lascio, à dio,
A dio d’un lungo, e d’un’eterno à dio.
MIRTILLO EGLOGA VIII.
Argomento.
Mirtillo Pastore.
D’argento i chiari fiumi,
Rider i prati, e verdeggiar i boschi,
E per gli aperti campi i capri snelli
Fuggir veloci, e presti,
E i lascivi capretti
Saltellar, e cozzar Montoni, e Tori,
E mentre |
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