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  E miracolo al fin de la Natura
  Sorse, e fece più bello, e più felice
  Il Mondo; e ’n chiaro suon rese ad Amore.
  Grazie di tanto bene.
L’Onda, che immobil giacque
  Non chiara, ò fredda, ò dilettosa, ò dolce
  Hebbe moto, ed ogn’altra
  Propria sua qualitate;
  E ricetto si fece
  Di squammosa, di muta,
  D’ignuda, fredda, e mobile famiglia;
  Che scorrendo di lei nel vasto seno
  Lodava anch’essa, e celebrava Amore,
  Amor sola radice de la vita.
E l’Aria oscura, e grave
  Chiara, e lieve divenne,
  E nutrice si fèo
  Di vezzosi augelletti;
  Che di letizia pieni
  Te salutar cantando
  Autor d’ogni salute.
Il Foco dianzi oscuro, e freddo trasse
  Dal tuo bel foco Amore
  In un luce, e calore;
  Sì ch’egli infiamma, e nutre
  Ogni cosa creata.
E ’l Ciel, che non devea
  Prima Cielo appellarsi,
  Che trasparente à gli occhi ancor non era,
  Nè rotondo, e movente in giro eterno,
  E non di stelle adorno
  Non che de i maggior lumi


    S     2          Infati-

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