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  E nel mezzo di lei del Sol la via.
  De i duo Tropici, l’un vider, ch’ardea,
  L’altro agghiacciava il Mondo.
  Non fù nascosta à loro
  Quella division, che fanno i duo
  Coluri, e sepper’ anco
  Come Cinthia ’l fratel di luce spoglie;
  E come poi la Terra
  Suo velo intraponendo
  Tra la sua vista, e ’l Sole
  A lei la faccia oscuri.
  Seppero come affisse
  Stien ne l’ottavo Ciel le vaghe stelle,
  E sette sole errare à noi portando
  Hora benigni, ed hor maligni influssi.
  Noto fù loro in quanto
  Spazio ogni sfera termini il suo corso;
  E come per sua forza ogn’altro cerchio
  Rapisca il mobil primo,
  E nel suo breve tempo il giri, e volva.
  Vider Boote guardian de l’Orse
  Vietar, che ’n mar non s’attuffasser mai.
  Come di stelle adorna
  De la Cretense la Corona splenda.
  Inteser come il minor cane ardente,
  Come Orione armato,
  E tutti in somma quei segni, che quattro
  Volte fan pieno il numero di diece,
  Poi quattro volte due
  Guidino allegri balli
  A la dolce armonìa
  De le rotanti sfere.


    Così

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