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All’Illustriss. & Eccellentiss. Sig.
IL SIG. PIETRO ENRIQUEZ
d’Açebedo Conte di Fuentes
Del Consiglio di Stato di S. M. C. Suo Governatore,
e Capitan Generale nello Stato di Milano, &c.

SONETTO XIX.

 

S’
A feroce destrier premendo il dorso

Folgorando ne l’armi hasta vittrice
  Arresti, porger di Pelide ultrice
  La forza veggio al suo gran Rè soccorso;
S’à Popoli, à Città mettendo il morso
  In pace siedi, teco Astrèa felice
  Impera, ed a tè volta. ò saggio (dice )
  Eterno fia di tue bell’opre il corso.
Forte gli alteri abbati, e giusto i rei
  Punisci; ond’è, che ’l Mondo à quei primi anni
  Tratto, gode nel ferreo il secol d’oro.
Però non solo à te palme, e trofei
  Sacrati son; ma da’ sublimi scanni
  Ti porge Apollo, e Marte un doppio alloro.

SONETTO XX.

D
A questi abbissi di miseria sciolto

Deh mira figlio il lagrimoso humore,
  Che da l’interne vie del tristo core
  Sorge dolente à traboccar nel volto.
O figlio, e per quel ben, che mi fù tolto
  Al tuo ratto partir, per quel dolore,
  Che m’ange, prega tù l’alto Motore,
  Che teco un dì sia lo mio spirto accolto.


    Di

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