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TAVOLA. 307

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C. Lucrezia Scotta Angussola, che per innavertenza non s’è posta, come s’è detto ancora al Sonetto che comincia.

Forse appar sì leggiadra in Ciel qualhora &c.

Quando tal volta io miro  141 
Quanto più mi t’ascondi  146 
Qual mi sprona desìo  156 
Qual cor Nisida speri  176 
Quell’infelice giorno  183 
Quella bocca di rose  185 
Qual candida Colomba.  212 

R

Rapirò se non doni  175 

S

Sdegno campione audace  9 
Se non temprate un poco  9 
Se per pietà del mi’ angoscioso male  14 
Se per tù albergo Amore  15 
Spuntando fuor de l’onde  27 
Se voi tardate tanto  80 
S’io mi moro per voi  81 
Saettando ti credi  101 
So, che da voi mi viene  102 
S’altro non desìate  102 
Standomi à piè d’un’Orno  136 
Senz’entrar in battaglia sarai vinto  145 
Se da colei, che morte m apparecchia  149 
Se non è cosa in terra  153 
Sparso Madonna havèa  159 
S’à l’apparir di questo  162 
Se quanto bella siete   171 
Sicome segue al lampo il tuono, e poi  174 
Se non credi al mio male  176 
Standomi dietro ad una Quercia antica  184 
Se nel tuo dispartire  184 
S’Amor sempre soggiorna nel mio petto.  185 

T     2          Ti-

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