< Pagina:Rime (Andreini).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
22

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime (Andreini).djvu{{padleft:34|3|0]]

Al medesimo.

SCHERZO I.

E
Cco l’Alba rugiadosa

Come rosa,
  Sen di neve, piè d’argento,
  Che la chioma inannellata
  D’or fregiata
  Vezzosetta sparge al vento.
I Ligustri, e i Gelsomini
  Da’ bei crini,
  E dal petto alabastrino
  Van cadendo; e la dolce aura
  Ne ristaura
  Con l’odor grato divino.
Febo anch’ei la chioma bionda
  Fuor de l’onda
  A gran passo ne discopre;
  E sferzando i suoi destrieri
  I pensieri
  Desta in noi de l’usate opre.
Parte il Sonno, fugge l’ombra,
  Che disgombra
  Delio già col chiaro lume
  La caligine d’intorno:
  Ecco il giorno,
  Ond’anch’io lascio le piume.
E ’nfiammar mi sento il petto
  Dal diletto,
  Che ’n me spiran le tue Muse
  Cui seguir bramo; e s’io caggio


    Nel

    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime (Andreini).djvu{{padleft:34|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.