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  Nel viaggio
  Bel desir teco mi scuse.
Ma s’avvien, ch’opra gentile
  Dal mio stile
  L’alma Clio giamai risuone:
  Si dirà. sì nobil vanto
  Dessi al canto
  Del Ligustico Anfione.

Al medesimo.

Che la virtù fà il vero Principe.

Canz. Morale II.

 

F
Accia al gran Marte risonar le ’ncudi

Quei, che superbo hà di regnar desìo;
  Il giusto, e la ragion ponga in oblìo,
  E sotto duro acciar pugnando sudi.
Di vincer brami, e vinca e quanto frange
  Il Mar vermiglio, e ’l Tigre, e ’l Nilo inonda,
  Patolo, Hidaspe; à cui risplende l’onda
  D’oro, e di gemme, e quanto bagna il Gange.
Comandi à l’Indo, à l’Histro, à l’Arno, al Tago,
  A la Garona, al Tebro, à l’Hermo, al Reno,
  Al Danubio, à la Tana, à quanto il seno
  Tocca Adige, Pò, Varo, e ’l Gigeo lago.
Di scettro aggravi pur la destra altera,
  Ciò, che brama il desir la man possegga
  Chiamisi Rè, perche ’l diadema regga.
  Quei solo è Rè, ch’à se medesmo impera.


    B     4          Quanti

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