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Il Sol mostra più chiara
La chioma, s’ei percuote
O ’n argento, ò ’n cristallo, ò ’n gemma, ò ’n oro;
Così Virtù più rara
In voi scopre sua dote
Lucida gemma del celeste choro.
E ’n corpo bello, e vago
Ella n’appar più grata.
Ma mentre l’alma appago
Nel bello, ond’è beata,
Temo, che ’n forme nove
Converso al Ciel non vi rapisca Giove.
Se i ligustri, e le rose
Del vostro viso io miro
Parmi il viso veder di bella Aurora;
S’al bel, che ’n voi ripose
Il Ciel, questi occhi giro
Venere io veggio; se ’l pender talhora
Io volgo al bello interno
Colei, che da la testa
Di Giove nacque io scerno;
Se la casta, e modesta
Maniera mi si scopre,
Di Diana contemplo i gesti, e l’opre.
Canzone humil t’inchina
A questa regia Figlia
Honor di nostra etate, e meraviglia.
SONETTO XXXI.
Cor, che non l’ammollisse il guardo pio
Del mansueto, e vago Idolo mio
Del mio dolce languir sì dolce Fabro?
Il |
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