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SONETTO XXXIX.

M
Orfeo gentil se nel mostrarmi solo

Benigno il bel sembiante, ond’io tant’anni
  Hò pianto, han pace i miei sì lunghi affanni,
  Perche sì tosto (ohime) te n’ fuggi à volo?
Deh per pietà del mi’ angoscioso duolo
  Spiega di novo à mio soccorso i vanni;
  Ch’à l’apparir de’ tuoi graditi inganni
  Sgombra de’ miei martir l’antico stuolo;
E se pur di lasciarmi al fin agogni,
  E ’nsieme ancor fe’ di gradirmi vago,
  Non far ritorno à la cimeria sede:
Ma scuopri questa mia pallida Imago
  Al mio Signor ne’ suoi notturni sogni;
  Ch’à te creder potria s’à me non crede.

MAD. XI.

M
Ano vera cagion de le mie doglie,

Mano, che ’l cor m’invola,
  Bella mano, che sola
  Doni al Regno d’Amor l’altere spoglie
  Poiche di neve sei
  Come infiammi d’amor gli spirti miei?


Alla Illustrissima Sig.

D. IGNES MARCHESE DI GRANA, &c.

SONETTO XL.

C
Ome l’alma beltà, che fà beàta

L’alta Reggia del Ciel palese fora,
  Se questa, ch’è del Sol felice Aurora
  Quà giù per nostro ben non fosse nata?


C     3          Eco-

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