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MADR. XVII.

A
Mor d’amor ardea

De la vezzosa, e bella
  Amorosa Nigella;
  Ed à lei come à riverita Dea
  (Lasso) fè sacrifizio del mio core.
  Ahi sorte iniqua, e rea.
  Di Nigella è l’honore,
  Di Cupido la gloria, e mio ’l dolore.


All’Illustrissimo Sig.

D. CARLO DORIA DUCA DI TURSI

Capitano Generale per Sua Maestà Catolica della

squadra delle Galere di Genova.

SONETTO XLI.

Q
Ualhor ti veggio al duro aspro governo

D’armato legno io ti rassembro à l’arte
  Novello Tifi, i cui remi, e le sarte
  Han del vento, e del Mar l’orgoglio à scherno;
Se stringi il ferro altro Giason discerno,
  Che ’ntrepido s’espone al dubbio Marte
  Perche rimanga ne l’eterne carte
  Illustre fama di valor’ eterno.
Hor qual Tifi vedrai tua Nave un giorno
  Fiammeggiar trà le stelle, e Giason forte
  Spoglia riporterai d’immortal gloria.
Così vedrem dovunque gira intorno
  Il Sol, mal grado de l’avara Morte.
  Il famoso inchinar gran   Carlo doria.


All'Il-

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