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SCHERZO V.

C
Are gioie,

Che le noie
  De’ sospir mandate in bando
  Quel diletto,
  C’hò nel petto
  Scopran gli occhi sfavillando.
Hor non finge,
  Hor non pinge
  Con sua squadra falsa, e vaga
  Sogno vano
  Quella mano,
  Che sì dolce il sen m’impiaga.
Bell’avorio
  Pur mi glorio,
  Che per mille dardi, e faci,
  Che m’aventi
  Hor consenti,
  Ch’io ti porga mille baci.
Fresche rose
  Ove pose
  D’Ibla il mel cortese Amore
  Pur delibo
  Grato cibo
  Premio altier del mio dolore.
Parolette
  Vezzosette
  Per cui già beàr mi sento
  Pur v’ascolto,
  Nè m’è tolto
  Da l’Aurora il mio contento.


Frena,

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