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Alla Christianiss. Regina di Francia

D. MARIA MEDICI DI BORBON.

SONETTO LXXVIII.

O
Di felice Heroe sposa felice

In cui di Dio l’alma beltà riluce,
  Chi ti mira al Ciel poggia, e di sua luce
  Beàto oblìa del Mondo ogni pendice:
Quivi à’ rài del gran Sol quasi Fenice
  Per te l’alma rinasce. hor se n’adduce
  Tal gioia il bel, ch’al desir nostro è Duce
  Che più si brama, e che bramar più lice?
Chi di vera beltà vuol solcar l’onde
  Alta Regina in tè fermi il pensiero
  Poi creda il legno à l’acque, e ’l lino à i venti;
Nè speri l’aure al suo voler seconde,
  Se più oltre varcar brama Nocchiero,
  Che son Abila, e Calpe i lumi ardenti.

SONETTO LXXIX.

I
O veggio Anima mia fiera tempesta

Apparecchiarsi; poiche da lontano
  Scorgo Fera crudele in volto humano.
  Ch’a’ nostri gravi danni ancor s’appresta.
Sù dunque ardita à la difesa, e presta;
  Hor, c’habbiam tempo l’arme prendi in mano.
  Facciam de l’empia ogni disegno vano,
  Che guerra per difesa è sempre honesta.
Impara come il ferro homai si tratta,
  Al maggior uopo il tuo valor dimostra
  Vincendo lei, che per noi vincer viene.


F     3          Così

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