< Pagina:Rime (Gianni).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
40 canzoni.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime (Gianni).djvu{{padleft:103|3|0]]

deh! com’ ti piace star presto guerrero,
e se’ fatto scheran che stai al varco
rubando i cori e saettando strali!
Provol, che di colpire a me non cali,
60ch’hai tanto al cor dolente saettato
ch’una saetta lo sportò dal segno,
principio naturato in questo regno
se d’ogni reo di te non son veggiato;
ma poi ch’i’ non so saettar quadrelle
65farò com’ fece Caino ad Abelle.
  Amor, poi che tu se' del tutto ’gnudo,
non fossi alato morresti di freddo;
chè se’ cieco e non vedi quel che fai.
Mentre che ’n giovane essenza sarai
l’arco e ’l turcasso sarà tuo trastullo:
non vo’ che m’abbi ornai più per fanciullo:
72come campion ti sfido a mazza e scudo.


Questa canzone fu primieramente stampata nella Giuntina del 1527, e riprodotta, oltre che nelle successive edizioni del 1532 e del 1727, nei

Poeti del primo secolo. Resta in parecchi codici,

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.