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62 | canzoni. |
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XVII.
Amor, eo chero mia donna ’n domino,
l’Arno balsamo fino,
le mure di Firenze inargentate,
le rughe di cristallo lastricate,
5fortezze alte, merlate,
mio fedel fosse ciaschedun latino.
Il mondo ’n pace, securo il cammino;
non mi noccia vicino,
e l’aire temperata verno e state;
10[e] mille donne e donzelle adornate,
sempre d’Amor pressate,
meco cantasser la sera e ’l mattino.
E giardin fruttuosi di gran giro,
con gran uccellagione,
15pien di condotti d’acqua e cacciagione:
bel mi trovassi come fu Absalone.
Sanson[e] pareggiassi e Salomone,
servaggi de barone,
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