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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime (Gianni).djvu{{padleft:136|3|0]] In questa canzone è osservabile che il v. 10 di ogni stanza non rima con nessun altro verso, e che il 1° verso del congedo ha la sua rima nel primo emistichio del secondo.]
XIX.
Amore, i’ prego ch’alquanto sostegni
e che ’ntender ti degni
s’io dimostro ragione o torto dico:
non ch’i’ ti sia nemico,
5ma già ti fui, più ch’or non son, suggetto;
Amor, i’ so che tu grandeggi e regni
e cui ti piace sdegni,
e[t a] cui voli ti dimostri amico:
ahi, che dolor notrico
10tacendo qual di te sento diletto!
Già non faccio disdetto,
che tu non mi distrigni ancor alquanto
e ciò mi tiene in pianto,
che ’l mal conosco e dipartir non posso,
15quando cred’esser mosso
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