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prefazione. | xxi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime (Gianni).djvu{{padleft:22|3|0]]sorda o sonora, iniziale o mediana, ridussi sempre alla forma di z. Con questi lievi mutamenti io ritoccai, per la sua parte ortografica, il testo: per la variante al v. 7°: venuta-valuta, mi attenni alla prima, giacché è suggerita dal senso e sostenuta dalla lezione di altri codici. La lezione che ne risulta è questa:
Nel vostro viso angelico amoroso
vidi i belli occhi e la luce brunetta,
che ’nvece di saetta
mise pe’ miei lo spirito vezzoso.
Tanto venne in su’ abito gentile
quel novo spiritel ne la mia mente
che ’l cor s’allegra de la sua venuta.
Dispuose giù l’aspetto signorile
parlando a’ sensi tanto umilemente
ch’ogni mio spirit’ allora ’l saluta.
Or hanno le mie membra conosciuta
di quel segnor la sua grande dolcezza,
e ’l cor con allegrezza
l’abbraccia, poi che ’l fece virtuoso.