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da quella che m’avea tanto sdegnato:
poi che ’l gliel’ ebbe dato,
34m’ha poi sempre degnato salutare.
Edita dal Fiacchi di sul cod. Pucci, e poscia riprodotta dal Valeriani e dal Nannucci: più tardi la stampò il Tropea, secondo la lezione dei codd. Vatic. 3214 e Chig. l. viii, 305. Resta ancora nei codd. Riccard. 2846; Ashb. 479; Magl.vii. 7, 1208 e Trivul. 36. Varianti:
1. R. nobiltà; T. nobilitate; 2. V. C. conoscimento; 3. V. kero; C. perdono; 5. v. f. eo; 6. R. veramente ; 8. V. ond io sol aueua auer; f. n. che la ’nd' ìo; 10. V. kessalutato.... bonairamente; 11. f. n. grazie e m.; 12. R. f. che m' ha sì altamente sormontato; in R. ha la nota marginale: era in quel del P.; 13. f. sublimato su quel; 14. V. kennesto; f. questo; 16. f. sentisse al cor dolore; 18. C. compangiare; f. n. accompagnare; 22. C. qual amante uuole allui star fedele; 23. allui; 25. R. M. come gli è umile; 26. V. altero barnaggio; f. altero baronaggio; 28. R. venuto si a vile; 29. V. kome messaggio; 30. V. fe riparaggio, manca in questo codice; 32. V. da quella ka; f. di quella; 33. n. poi che ’l gli ebbi dato; V. poi k egli ebbe donato; f. poi chel gli ebbe donato, con la nota: Questo verso