< Pagina:Rime (Gianni).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

ballate. 29

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime (Gianni).djvu{{padleft:92|3|0]]

che ’n voi ricorre tutta sua speranza
come nel mare ogni corrente ploia.
  15Appresso le direte che la mente
porto gioiosa del su’ bel piacere,
poi che m’ha fatto degno de l’onore;
e non è vista di cosa piacente
che tanto mi diletti di vedere
20quanto lei sposa novella d’amore.
E non m’è avviso che alcuno amadore,
sia quanto vuol di gentile intelletto,
ch’aia rinchiuso dentro da lo petto
tanta allegrezza ch’appo me non moia.
  25Ballata, e’ non è donna a la mia voia
che tanto degna sia da onorare,
quanto colei a cui ti vo’ mandare
28cui gentilezza et ogni ben s’appoia.


Edita dal Fiacchi di sul cod. Pucci, e riprodotta poscia dal Valeriani e dal Nannucci. Resta nei codici: Chig. l. viii, 305; Vatic. 3214; Riccard. 2846 e Ashb. 479. Varianti dei codici e delle stampe:

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.