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16 poesie

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Se mortal fosse stato il grave colpo
  Col qual da prima, Amor, tu mi feristi
  E dì sì rei e lagrimosi e tristi
  4Finiti avrei, per cui mi snervo e spolpo.
Nè del mio male altri che te incolpo,
  Ch’i leggiadr’occhi sì pietosi apristi;
  Poi fatti gli hai crudel: ciò consentisti
  8Per più mie pene, sicchè mai mi scolpo
Da’ gravi colpi tuoi; ch’a poco a poco
  Per continua usanza m’han sì avvezzo,
  11Ch’io sopporto ogni pondo e fommi forte,
Per più incender nello ardente foco;
  E nullo altro ho, se non il mio mal prezzo.
  14Aggine tu pietà, o dolce morte.




Questa è colei, Amor, che n’addolcisce
  Il core e lusingando a morte il mena,
  Questa è colei, ch’or turba or rasserena
  4L’alma, che spesso trema e impallidisce.
Questa è colei che dolce e amaro misce,
  Sì ben ch’io non ho polpa, osso o vena
  Ch’io non senta mancar, nè credo a pena
  8Giungere al porto, sì l’alma invilisce.
Dunque, signor, che fra dubbiosi scogli
  Or d’un oscuro, ed or d’un chiaro lume
  11Vedi trascorsa la mia debil barca;
Se da sì fallac’onde non mi togli,
  O se da volar via non mi dai piume,
  14Sento romper il fil l’ultima Parca.

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