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di cino rinuccini 19

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O vezzoso, leggiadro e bianco nastro
  Ch’avvolgi i capei d’or sanz’alcun’arte;
  O gigli, o rose in quella fronte sparte
  Più lucente e polita che alabastro.
Occhi splendïenti più che astro,
  Ove ’l bianco dal ner sì ben si parte;
  O viso, cui natura sì comparte,
  Ch’aggiunger non vi può arte nè mastro.
Certo che Paris mai la bella Elèna,
  E Troiolo Criseida in veste bruna,
  Nè Achille la nobil Pulisena,
Nè Iove Dafne amato avrebbe o alcuna;
  Perchè veduto avrien leggiadria piena,
  Gentilezza e biltà tutte in quest’una.




sestina


Quando nel primo grado il chiaro sole
  Entra dell’Ariète, sicchè i fiori
  Vestono i colli e gli arbuscei le fronde,
  In verde prato gir vestita a bianco
  Vidi una donna con cerchio di perle,
  6Composto con grand’arte in lucent’oro.
I suoi biondi capelli un nodo d’oro
  Rilegava sì ben, che invidia al sole
  Facea, mischiando i bianchi e’ rossi fiori,
  Annodandogli tutti in verdi fronde,
  Per avvolgerli insieme colle perle,
  12Et adornarsi sotto il manto bianco.

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