< Pagina:Rime (Rinuccini).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

di cino rinuccini 27

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime (Rinuccini).djvu{{padleft:39|3|0]]

La fe ch’ha posto dentro il mio signore
  È tal, che come vuol governa e piglia
  La signoria di me; poi m’assottiglia
  4Le membra sì, che ’l lor vivo colore
Non portan più, ma tant’è ’l fiero ardore
  Che ciascun spiritel d’amor bisbiglia,
  E priega morte, cui catun somiglia
  8Ch’in un punto finisca tal dolore.
Onde, Ruberto mio, con mente pura
  Priega colui ch’ha potenza infinita,
  11Che d’esto vivo inferno i’ esca fuori;
Sicchè l’alma che trema di paura,
  Non si disperi all’ultima partita,
  14Tal ch’io ne perda il cielo co’ suo’ onori.




Saggio è colui che bene spende il tempo,
  E saggio è quel che leggiadro ad Amore
  Onestamente serve, sicchè Amore
  4Seguir gli fa virtù ’n giovinil tempo;
E poi quando ne viene il vecchio tempo,
  Va diponendo la forza d’Amore,
  E veste l’alma sua d’un altro Amore,
  8Per maritarsi a Dio in cotal tempo.
Ma più saggio è colui che sua giornata
  Corregge sì, ch’altro non cerca il core
  11Che bramar sempre aver l’alma beata.
Ond’io v’ho per più saggio, e tal giornata
  Vi secondi Jesù, chè ’l vostro core
  14Nel fin si posi in la vita beata,

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.