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32 poesie

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  Ragguarda quanta offesa
  A se fa, chi e capei canuti al velo
  9Serba, non cognoscendo la sua vita.
Dipoi la sbigottita
  Navicella del servo ch’è ’n tempesta,
  12Rimira, e la sua fe ch’a te è presta.




Che giova innamorar degli occhi vaghi
  Di questa donna altera,
  3Che com più l’amo più diventa fera?
Ella si sta, signor, fuor di tua corte,
  E di te beffa e di tua signoria,
  E me per crudeltà conduce a morte.
  7Omè sosterra’ tu che questo sia?
Sua la vergogna e mio il danno fia;
  Deh! fa ch’entri in tua schiera,
  10E se conosca il tempo innanzi sera.




Oimè, lasso, che già fuor si smonda
  Del miser corpo l’alma,
  3Con sì gran salma — ch’al tutto m’affonda
Più ch’altro provo e sento
  Le cocenti faville,
  Amor, ch’a’ tuoi suggetti fai sentire,
  Onde sempre pavento
  Che ’l dolor che distille,
  9Non sia cagione a me di reo morire.

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