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112 | argia sbolenfi |
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E poi che il fatto reo l’opera vieta
de le viscere tarde invan spremute,
a l’ungarica possa anch’io, poeta,
44chieggo salute.
Non il regal Tokay, ma l’acqua umile,
che Buda ci mandò mi fia sollievo.
Tendimi il nappo, Igea. Buda civile,
48a te lo bevo!
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