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argia sbolenfi 115

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e le tempeste sogno, e veggo e sento
  l’imperversar de l’aquilon crudele
  e le triremi trionfali a ’l vento
  44scioglier le vele

e una nave puntar, negra su l’onda,
  la bocca d’un cannon fetente e cupo...
  Numi, che scoppio!... Ne vibrò la sponda
  48de ’l semicupo!

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