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A UN VASO NUOVO


DI PORCELLANA GINORI




ODE


Andovvi poi lo Vas d’elezione.
DANTE, Inferno, II.     


Te non Pandora da l’abisso a gli uomini
  recò, nefasto dono
onde il perenne ancor pianto de’ miseri
  4sale di Giove a ’l trono,

ma l’arte ti plasmò tra i colli floridi
  che a Doccia son ghirlanda
e l’Arno industre che ti vide nascere
  8vergine a noi ti manda;

vergine qual su l’alpe inaccessibile
  candor di nevi intatte,
qual ne’ chiusi presepi in larghe ciotole
  12de le giovenche il latte.

Il labbro immacolato ecco sorridere
  veggio curvato in arco,
e, ingordo, ne ’l candor concavo, accogliere
  16de’ lombi miei l’incarco.

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