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argia sbolenfi 117

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Ecco il tuo ventre d’un sonoro crepito
  ripete il rauco invito
e de le fauci spalancate a ’l fornice
  20tardar sembra il convito.

Ahi, ma ’l candor de l’ermellino perdere
  omai dovrà ’l tuo smalto!
Triste a tutti è la vita e cose orribili
  24vedrai da ’l basso a l’alto.

Udrai ne l’ampia oscurità le raffiche
  de l’uragan possente
e sovra te discatenato d’Eolo
  28il soffio pestilente,

e piover caldo e grandinar meteore
  precipitate al basso
e rimbombar di male olenti fulmini
  32lo scoppio ed il fracasso.

Pender biechi vedrai, ne l’aura torbida,
  lo Scorpio ed i Gemelli
e incomber sovra te, negri e monoculi,
  36Polifemi novelli.

Quanti atroci dolor le umane viscere
  celino, allor saprai
e sotto breve foglio in forme ignobili
  40deposti in te li avrai.

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