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argia sbolenfi | 123 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime di Argia Sbolenfi.djvu{{padleft:157|3|0]]
E già mi veggio, debile
Vecchia, tra lor seduta
Narrar, senza rimpiangerla,
68La gioventù caduta
E i versi miei ripetere
A un coro d’innocenti,
I versi miei fulgenti
72Di virtuoso zel.
Ava, così, amorevole
E santa educatrice.
In mezzo ai biondi pargoli
76Vivrò lieta e felice,
E quando giunga al termine
La vita mia modesta,
Reclinerò la testa
80Per ridestarmi in ciel.
Forse ch’io sogno?... Ah, palpita
Pur nel mio grembo un vivo
E freme e balza e s’agita
84Or che a lui penso e scrivo...
Deh, perchè tardi o nobile
Della mia gloria erede?
Non sai che la mia fede
88E l’amor mio sei tu?