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140 | rime di |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime di Argia Sbolenfi.djvu{{padleft:174|3|0]]
40E grida: «Senza gioia e senza luce,
Martiri del lavoro e degli stenti,
Moriamo e il pane ancor ci si rifiuta,
Aprimmo il solco e non per noi produce,
Altri ha le lane e noi guardiam gli armenti,
45Altri ha la messe e noi l’abbiam mietuta.
Nuovo un tiranno i servi suoi riduce
A maledir la vita
E, come bruti a litigar le ghiande;
Ci calca inferocita
50La gente nuova che facemmo grande,
Ma lieto il dì della riscossa arriva:
Corriamo all’armi e la giustizia viva!»
Deh! soccorri, o Signor! Più non ci giova
Rinnovar le catene ed i tormenti
55O sfrenar birri alle cercate stragi.
Troncata l’idra i capi suoi rinnova
E i pubblicani ed i giudei dolenti
Tremano su gli scrigni e nei palagi
Dove il tripudio del goder si prova.
60La turba macilente
Accorre e di morir non ha paura
Poi che, soffrendo, sente
Che a lei la vita e non la morte è dura...
Deh, Signor, ci soccorri e se al desio
65Mancan le Guardie, ci difenda Iddio!