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argia sbolenfi | 155 |
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ADRIATICO
Il mar lambendo instancabile e lento
La sabbia fina dell’umida sponda,
Con ritmo uguale mandava un lamento,
4Quasi un singhiozzo, alla notte profonda.
Occhi benigni, le stelle d’argento
Guardavan fisse la terra feconda,
Amor vagava nel ciel sonnolento,
8Ed io sperai la fortuna seconda.
Il cor t’apersi con timido accento,
Sfiorai col labbro la chioma tua bionda
11Ed al trionfo credetti un momento...
Addio, fantasmi d’un’ora gioconda,
Sogni d’amore dispersi dal vento,
14Care speranze cadute nell’onda!
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