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MILLE
Al suo balcone s’affaccia beata
La dama, tratta dal maggio fiorente.
Il sol carezza la treccia dorata,
4La rosea gota ed il labbro ridente.
Il giovin paggio da lunge la guata
E tutto caldo d’amore si sente,
Nè gli par cosa terrena e creata,
8Ma ben di cielo angioletta vivente.
Correr vorrebbe a battaglie cruente,
Soffrir pugnando una morte spietata
11Sol per averne uno sguardo clemente;
E pur la dama dagli occhi di fata,
E pur la bianca angioletta piacente
14Dal dì che nacque non s’è più lavata!
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