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argia sbolenfi | 167 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime di Argia Sbolenfi.djvu{{padleft:201|3|0]]
S’apre la chiama. Nel pigia pigia
Vota ciascuna pecora sciocca.
45Ardono alcuni di cupidigia,
Ad altri l’ira torce la bocca,
Ma quasi tutti, dopo votato,
48Palpano il prezzo del lor mercato;
E tutti, uscendo, da un reo contagio
Attossicato sentono il cuore.
51Chi entrò dabbene n’uscì malvagio,
Chi entrò ribaldo n’uscì peggiore.
Chi vinse, il turpe bottino aspetta,
54Chi perse, spera nella vendetta.
Ecco i comizi! Di quando in quando,
Se non accade qualche sinistro,
57Dall’urna falsa sbuca onorando
Un frodolento caro al ministro,
O un imbecille pien di commende;
60E l’un si compra, l’altro si vende.
Or perchè debbo far da mezzano
All’ingordigia di Calandrino?
63Perchè mi debbo lordar la mano
Scrivendo il nome d’uno strozzino?
Perchè gettarmi nella battaglia
66Sotto gli sputi della canaglia?